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Undead, Gli Immortali
Questo libro, che si propone come un seguito del Dracula di Bram Stoker, non mi è piaciuto per niente. O quasi.
Ecco.
Ad essere onesti l'ho letto in tre sere tre, segno che comunque mi ha coinvolto tanto dal volere scoprire cosa sarebbe successo alla fine... complice il fatto che i protagonisti sono gli stessi del libro originale: la famosa Compagnia degli Eroi, che ancora portano sulle spalle il peso delle vicende accadute 25 anni prima sui monti Carpazi. Mina non è invecchiata di una virgola, grazie al sangue di Dracula mischiato oramai al suo, Jonathan la odia perché vede su di lei i segni del Vampiro, ed è ormai un piagnucoloso ubriacone che preferisce andare a prostitute, Van Helsing è con un piede nella fossa, Jack Seward un drogato che da ancora la caccia ai vampiri, mentre il nobile Arthur, ossessionato dal ricordo di Lucy, ha voltato ormai le spalle a tutti i suoi vecchi amici, disconoscendoli.
E con amici così, come dargli torto, dico io?
C'è poi il figlio di Mina e Jonathan, Quincy, un ragazzotto il cui unico scopo è diventare attore di teatro, un personaggio insulso e piatto che nasconde un *terribile segreto*. Ok, ora, non è che io voglia tirarmela da quella che capisce sempre tutto subito, ma il terribile segreto io l'ho capito a pagina 5, e scommetto anche voi che manco avete cominciato a leggere il libro. Quello che mi ha dato fastidio nel libro è il modo in cui hanno snaturato completamente i personaggi.
Se ha una certa logica ritrovare i nostri eroi completamente disfatti, non ne ha trasformare il personaggio di Dracula in un eroe (orrore! Era il male assoluto nel libro di Stoker!!!). Qui il cattivo è una donna, la Contessa Elizabeth Bathory, personaggio realmente esistito, una supercattiva, che svolazza per l'aire e si trasforma in drago attaccando e sbranando le sue vittime e i suoi nemici, in scene d'azione degne di Matrix.
La trama è traballante, cominciando dal personaggio di Bram Stoker (!) che vuole portare il suo libro sulle scene, al misterioso attore Barabas, che prende sotto la sua ala protettiva il giovane Quincy, fino all'ispettore Cotford che indaga ancora sugli avvenimenti di 25 prima, convinto che Van Helsing sia Jack lo Squartatore e il resto della Compagnia i suoi accoliti. Ci sono troppi sorrisi beffardi in questo libro, una cattiva che manca solo che si arricci i baffi ghignando maleficamente. La parte dell'indagine di Cotford, tra le altre cose, è una delle più interessanti; infatti è la nostra cattiva che ad un certo punto lo *instrada* verso Mina, tanto che lui è pronto a credere, date le prove raccolte, che la donna sia complice nell'omicidio del marito, Jonathan. Qui ho pensato, beh, l'idea è abbastanza subdola, mi piace. Già, peccato che 5 pagine dopo, la Contessa si trasforma in drago e attacca le carrozze della polizia che hanno arrestato Mina, uccidendo tutti i poliziotti, Cotford incluso. No, scusa, ma che senso ha? =_=;
Non continuo per non spoilerizzare troppo, ma è un altro libro che non consiglierei a nessuno.
voto: 5
Cuore d'Inchiostro / Veleno d'Inchiostro
Mortimer, detto Mo, è un rilegatore di libri, che viaggia in lungo e in largo per tutta l'Europa con la figlia Meggie a bordo del loro furgoncino, senza fissa dimora, sempre a guardarsi le spalle.
La sua voce melodiosa nasconde un terribile segreto: leggendo un libro a voce alta è in grado di infondere la vita ai personaggi e di portarli al di fuori delle pagine di carta. Quando anni prima lesse Cuore d'Inchiostro alla moglie, portò alla vita il malvagio Capricorno, il suo fidato Basta, e il mangiatore di fuoco, Dita di Polvere, guadagnandosi così il titolo di *Lingua di Fata*. Allo stesso tempo però la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. Da quel momento Mo e Meggie vengono inseguiti da Capricorno che vuole sfruttare il dono di Mo, mentre Mo è alla ricerca di una copia del libro per tentare di riportare in vita la sua adorata moglie.
E' un libro che parla dei libri e dell'amore per i libri e la lettura. Mo e Meggie infatti sono accaniti lettori, Meggie viaggia sempre con i suoi libri preferiti e nel romanzo ci sono mille riferimenti ad altri libri, da Peter Pan, ad Alice a Harry Potter e mille altri.
Un altro pregio del libro è che... è ambientato in Liguria! Più precisamente in un borgo abbandonato della Valle Argentina, dove Capricorno ha costruito la sua base. La scrittrice deve aver fatto un giro da queste parti e deve esserne rimasta giustamente impressionata.
Nonostante il libro mi sia piaciuto un casino non posso dire che i difetti non abbondino.
I nostri eroi vengono catturati all'inizio del libro, poi riescono a scappare, poi vengono riacchiappati, poi scappano di nuovo, poi Dita di Polvere li tradisce, poi li riacchiappano... poi riscappa Mo, che torna indietro per salvare Meggie. Miiiii, non si finisce più cosìììì!
Che ansia ragazzi. O_O
Il secondo libro invece si svolge proprio all'interno di *Cuore d'Inchiostro*, poiché non solo Meggie ha scoperto di avere il dono del padre, ma ha anche capito come *entrare* a sua volta dentro i libri. Non mancano anche qui i vari inseguimenti: ti prendo e tu scappi ma io ti riprendo e tu scappi di nuovo. Si vede che alla scrittrice piace così...
Personalmente mi sono innamorata di Dita di Polvere e Mo. A quanto pare l'autrice ha scritto il personaggio di quest'ultimo ispirandosi a Brendan Frasier, che poi ha voluto a tutti costi come attore protagonista quando ne è stato fatto un film.
Ovviamente girato qui in Liguria... ma io dov'ero??? Ciavevo Brendan Frasier sotto il naso e non lo sapevo, cazzarola!!!!
=_=;
voto: 7 ad entrambi, forse non pienamente meritato, ma alla fine mi sono piaciuti un casino.
Adesso aspetto con ansia che esca il terzo in economica.
:)

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